mercoledì 18 agosto 2010
Educazione,devianze e cambiamenti della società: nuovi costumi o semplice crollo dei valori?
Si compie il male per ignoranza del bene. Forse all’epoca di Socrate questo concetto poteva essere valido, ma nella nostra società si compie il male pur conoscendo il bene. Altrimenti come si potrebbe spiegare l’esistenza della pedofilia, della droga, dell’alcolismo, ecc…? Probabilmente sono rarissimi i ragazzi che non conoscono i rischi di queste devianze e cadono nell’errore per una mancanza gnoseologica, ma la stragrande maggioranza conosce bene i rischi delle proprie azioni. Questo deriva dal fatto che il contenuto non è supportato da una sorgente attendibile per i ragazzi: sono i soliti discorsi elaborati da docenti o dalle famiglie, che hanno un ruolo di secondo piano nell’educazione ( rispetto agli amici e alle comitive) nella mente di molti adolescenti. Perché questo avviene? Semplicemente perché con genitori e insegnanti c’è una relazione di diritti ma anche di responsabilità, mentre con gli amici solo diritti, con l’illusione di poter fare tutto. Il problema dell’educazione è solo un alibi, la verità è (metto anche me all’interno) che noi ragazzi non vogliamo conoscere responsabilità ma solo divertimento ad oltranza, senza tener conto del fatto che non esiste niente di meglio di un equilibrato divertimento dopo aver compiuto il nostro dovere. Perché si è diffusa la cultura dello sballo e dell’alcool? Innanzitutto dipende dagli orari assurdi imposti dalla “movida”: rimanere svegli per 24 ore di fila è quasi impossibile senza un “aiuto” esterno e non ci si può permettere di restare isolati dal gruppo per la stanchezza. Non si può smettere di ballare nelle discoteche alle 3 di notte perché si muore dal sonno! Allora l’accesso alle droghe, nonostante il fatto che si conoscano gli effetti negativi, spinti dalla mancanza di inibizioni date dall’alcool(quello lo do per scontato) e la frittata è fatta! Ecco come, nonostante l’etica, l’educazione,ecc… ci siano degli eventi contingenti che poi ci portino ad essere totalmente rincretiniti il giorno dopo al risveglio nel migliore dei casi oppure a conseguenze terribili, che non voglio nemmeno nominare. Il vero problema non è l’alcool o l’educazione, ma la mancanza di comunicazione: l’alcool, la discoteca,ecc… sono dei riempitivi nei confronti dei contenuti totalmente assenti delle discussioni. Non si riesce ad andare( per i giovani) oltre al calcio, le ragazze, la musica oppure (per le ragazze) trucchi,vestiti,pettegolezzi,ragazzi,ecc… e sono rare le occasioni in cui si possa parlare del futuro,della società in modo non banale e perché no di politica, libri o addirittura filosofia o idee innovative? No per carità, roba da secchioni o da noiosi. Non se ne parla assolutamente. Molto meglio bere red bull con vodka alla pesca, gintonic, tequila,pampero, rum e pera,ecc… per stare in compagnia. Poi se successivamente si ha lo stesso odore di un tombino aperto della fognatura e non si riesce più nemmeno a pronunciare correttamente una parola poco importa, ma almeno si trascorre una serata diversa. Ma quando si segue una moda, in cosa ci si distingue? Ma soprattutto il nostro corpo dove finisce? Viene brutalmente messo da parte, senza parlare del cervello ovviamente, nel nome del delirio collettivo. Ovviamente questo ritratto non riguarda la totalità dei giovani, ma se la maggior parte di essi assume quest’atteggiamento il futuro non è proprio roseo ed è per questo che dobbiamo cercare di instaurare una sorta di “resistenza intellettuale” nei confronti di queste devianze, prima che il progressismo e il sessantottismo ce li facciano confondere per libertà e diritti. Lo scopo della vita non è certamente il divertimento tramite le cose, ma il piacere che il corpo e la mente ricavano nelle attività umane che più piacciono. Perché ad esempio, invece di sballarsi, non si organizza una bella partita notturna anche il sabato sera?
Di Ottavio Pugliares
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