“Ci vuole poco perchè un uomo sappia chi è: basta metterlo accanto a sua figlia quando ha dimenticato che prima di essere padre è stato figlio e che per diventare padre non bisogna smettere di essere figlio.” [Cose che nessuno sa, Alessandro D’Avenia]
“Nella vita matrimoniale, l'affetto nasce quando i coniugi assolutamente si detestano” [Oscar Wilde]
Cose che nessuno sa è il nuovo romanzo di Alessandro D’Avenia, che sopraggiunge nel panorama letterario attuale, sulla scia del successo ottenuto dalla sua prima prova letteraria Bianca come il latte rossa come il sangue, entrato nella collana dei NumeriPrimi della Mondadori e quindi, diventato ufficialmente best-seller. Evitando di affibbiare l’etichetta di “fenomeno” che, potrebbe erroneamente far credere ad un fenomeno da baraccone o peggio ancora ad una moda, questa nuova prova e fatica dello scrittore e professore siciliano, dà la possibilità di poter guardare dalla toppa della serratura un nuovo aspetto dell’adolescenza, ma non solo, anche della vita, dell’amore, degli affetti, della famiglia e dell’amicizia.
Margherita, in procinto di cominciare ed intraprendere il suo viaggio verso gli anni del liceo, che nel bene e nel male sono i più belli, quelli che si ricordano con più nostalgia; si trova improvvisamente abbandonata dal padre e da qui, nel dolore, comincia una lunga ricerca tra quei misteri della vita che nessuno sa. A far da cornice a questo νόστος voluto con tutte le forze da Margherita e che intraprenderà con coraggio, vi sono: Nonna Teresa, tipica donna siciliana dedita agli affetti e alla cucina, con una filosofia di vita semplice e profonda, condita da detti tipici; il Professore, giovane e precario non solo nel lavoro ma anche nella vita, indeciso e pieno di paure che rischiano di fargli perdere di vista l’importanza di saper amare semplicemente con il cuore; Giulio, adolescente dall’infanzia difficile, bisognoso di liberarsi dal peso della solitudine e di realizzarsi come uomo, sarà il compagno di viaggio di Margherita, l’accompagnerà a riprendersi ciò che le manca, scoprendo la bellezza e la gioia di vivere. Ogni personaggio, principale e non, sembra ruotare attorno ad un protagonista, assoluto, ma che allo stesso tempo, si rivela soltanto alla fine del romanzo: il matrimonio. Eleonora è una donna che ha smesso di amarsi e di amare, chiusa nella sua cinta fatta di silenzio, incapace di dare al marito quella freschezza che ogni giorno, quando c'è l’amore, sa resistere alle intemperie e alle difficoltà; marito che, dal canto suo è incapace di saper aprire come i petali di un fiore il cuore della moglie e preferisce rifugiarsi nell’effimero piacere di un nuovo amore che possa fargli nuovamente provare il brivido della giovinezza. Riuscirà Margherita a stringere forte il filo della vita e a fare i nodi per tenere tutto stretto a sé? Sono cose che nessuno sa.
Il romanzo conferma-ancora una volta- la grande capacità di D’Avenia di saper parlare al cuore del lettore di qualsiasi età, dall’adolescente all’adulto; convincendo con la semplicità del suo linguaggio, con la ricerca di esperienze comuni, di vita vissuta realmente; arricchita dall’uso di espressioni dialettali forti e colorite, che segnano anche il profondo legame dell’autore con la sua terra d’origine. Il merito più grande di questo scrittore è il saper proporre tematiche e problematiche così ricorrenti nei nostri tempi, con una freschezza ed una profondità che spingono a riflettere a ritrovarsi negli atteggiamenti, nei pensieri, nei desideri e nei sogni e perché no, anche nei dolori dei protagonisti. Questa dura lotta ingaggiata dalla conchiglia contro il predatore, da cui nascerà la perla, racchiude metaforicamente il mistero stesso della vita: la scoperta e la ricerca della bellezza attraverso il dolore, la sola via che può portare ad apprezzare pienamente l’esistenza. Leo e Beatrice prima, Giulio e Margherita adesso, sono il volto di quella gioventù che non si arrende al silenzio dell’indifferenza e di un mondo che sembra ignorarti ed ingoiarti nelle sue bruttezze e storture. Nella volontà e nel desiderio di purezza, si palesa la volontà di riportare ordine nel caos, amore dov’è odio. Negli occhi febbricitanti di risposte, il bisogno più intimo di porsi domande.
Margherita, in procinto di cominciare ed intraprendere il suo viaggio verso gli anni del liceo, che nel bene e nel male sono i più belli, quelli che si ricordano con più nostalgia; si trova improvvisamente abbandonata dal padre e da qui, nel dolore, comincia una lunga ricerca tra quei misteri della vita che nessuno sa. A far da cornice a questo νόστος voluto con tutte le forze da Margherita e che intraprenderà con coraggio, vi sono: Nonna Teresa, tipica donna siciliana dedita agli affetti e alla cucina, con una filosofia di vita semplice e profonda, condita da detti tipici; il Professore, giovane e precario non solo nel lavoro ma anche nella vita, indeciso e pieno di paure che rischiano di fargli perdere di vista l’importanza di saper amare semplicemente con il cuore; Giulio, adolescente dall’infanzia difficile, bisognoso di liberarsi dal peso della solitudine e di realizzarsi come uomo, sarà il compagno di viaggio di Margherita, l’accompagnerà a riprendersi ciò che le manca, scoprendo la bellezza e la gioia di vivere. Ogni personaggio, principale e non, sembra ruotare attorno ad un protagonista, assoluto, ma che allo stesso tempo, si rivela soltanto alla fine del romanzo: il matrimonio. Eleonora è una donna che ha smesso di amarsi e di amare, chiusa nella sua cinta fatta di silenzio, incapace di dare al marito quella freschezza che ogni giorno, quando c'è l’amore, sa resistere alle intemperie e alle difficoltà; marito che, dal canto suo è incapace di saper aprire come i petali di un fiore il cuore della moglie e preferisce rifugiarsi nell’effimero piacere di un nuovo amore che possa fargli nuovamente provare il brivido della giovinezza. Riuscirà Margherita a stringere forte il filo della vita e a fare i nodi per tenere tutto stretto a sé? Sono cose che nessuno sa.
Il romanzo conferma-ancora una volta- la grande capacità di D’Avenia di saper parlare al cuore del lettore di qualsiasi età, dall’adolescente all’adulto; convincendo con la semplicità del suo linguaggio, con la ricerca di esperienze comuni, di vita vissuta realmente; arricchita dall’uso di espressioni dialettali forti e colorite, che segnano anche il profondo legame dell’autore con la sua terra d’origine. Il merito più grande di questo scrittore è il saper proporre tematiche e problematiche così ricorrenti nei nostri tempi, con una freschezza ed una profondità che spingono a riflettere a ritrovarsi negli atteggiamenti, nei pensieri, nei desideri e nei sogni e perché no, anche nei dolori dei protagonisti. Questa dura lotta ingaggiata dalla conchiglia contro il predatore, da cui nascerà la perla, racchiude metaforicamente il mistero stesso della vita: la scoperta e la ricerca della bellezza attraverso il dolore, la sola via che può portare ad apprezzare pienamente l’esistenza. Leo e Beatrice prima, Giulio e Margherita adesso, sono il volto di quella gioventù che non si arrende al silenzio dell’indifferenza e di un mondo che sembra ignorarti ed ingoiarti nelle sue bruttezze e storture. Nella volontà e nel desiderio di purezza, si palesa la volontà di riportare ordine nel caos, amore dov’è odio. Negli occhi febbricitanti di risposte, il bisogno più intimo di porsi domande.
VALENTINA RAGAGLIA
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