Il successo di questo nuovo lavoro? Gli slogan.
Soprattutto i giovani d’oggi, disabituati a leggere, (dimostrazione di questo, sono le proteste manovrate contro il Ministro dell’istruzione M. Gelmini, perché leggendo con attenzione la riforma si nota, in maniera evidente, che è a favore delle nuove generazioni e contro il baronato indiscusso che regna in Italia), preferiscono accontentarsi di quello che i mass media passano, si lasciano trascinare dal vortice cieco del “tutti la pensano così”.
Ma, andando veramente a fondo della questione, che sembra banale, risulta drammatica. La musica infatti, è un veicolo di comunicazione molto forte, perché stampa le parole dentro, nel profondo, lascia un segno, più forte di qualsiasi foglio di giornale.
Usare in maniera così sconsiderata, quello che potrebbe essere un mezzo di messaggi positivi, che spingano i giovani d’oggi a prendere consapevolezza della bellezza del mondo e della vita, diventa un veicolo privilegiato per la rivoluzione, megafono d’odio che s’insinua a poco a poco nei cuori di chi, intervistato dice: “Fibra, lui sì che dice la verità!”. Ma quale verità? Quella urlata, quella del “si dice” e “si pensa”, che ci riporta a quella esistenza inautentica di M. Heidegger.
La matrice di questo malessere che esiste nei giovani, ma che non deve vincerli è il relativismo.
Sono questi giorni d’oggi, svuotati di Dio, che fanno sì che tutto sia Verità da seguire senza se e senza ma, dimenticandoci che esiste Qualcosa che trascende la nostra esistenza e che la completa, rendendola nell’imperfezione, perfetta.
Fibra potrebbe essere definito il Moccia della musica, perché similmente allo pseudo-scrittore, non comprende il disagio giovanile, ma si limita a fare da eco, sfruttando un problema realmente esistente per ottenere successo e consensi. Professandosi, libero da qualsiasi ideologia politica, in realtà, non si dimostra oggettivo o superpartes, ma al contrario, svolge un servizio molto gradito a chi professa laicità, libertà, democrazia. Il Politically scorrect non è questo.
E per usare le stesse parole del rapper possiamo solo dire: siamo nella merda.
VALENTINA RAGAGLIA
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