LE VISITE

mercoledì 24 marzo 2010

Parigi, o meglio Ville Lumière, come centro e sviluppo della mondanità nel periodo della Belle Epoque.


Quando iniziò il nuovo secolo, Parigi volle celebrarlo con un'incredibile mostra nella quale venivano esposte tutte le innovazioni più recenti: l'esposizione universale (o "Exposition Universelle"). Per assistere a questa gigantesca fiera, nel 1900 persone da tutto il mondo sbarcavano in Francia per prendervi parte. La gente ne visitava ogni parte e ne ammirava tutti gli aspetti: scale mobili dette "Tapis roulant", tram elettrici, si assaggiavano le cento varietà di tè importato dall'India. Ma, la centralità di Parigi negli anni della Belle Epoque è in buona parte dovuta alle grandiose "vetrine" delle Esposizioni Universali che vi si tennero nel 1889 per celebrare il centenario della Rivoluzione (in quell'occasione fu inaugurata la Tour Eiffel) e nel 1900. La vivacità parigina di questo periodo diede vita a fenomeni artistici assolutamente innovativi quali l'Impressionismo, il Futurismo (il manifesto dell'italiano Marinetti fu pubblicato sul Figaro nel 1909), il Cubismo e altri. Negli anni della Belle Époque nacquero, inoltre, a Parigi le grandi case di moda che incontrano subito uno straordinario sviluppo. Nel 1906, un giovane sarto, Paul Poiret, compì una vera e propria rivoluzione: eliminò la scomodità dei vestiti femminili, ingombri di busti, stecche, gonne e sottogonne e inventa l’abito libero. Il suo modello divenne il simbolo dell’emancipazione femminile, le donne diventano così più disinvolte, più agili nei movimenti. Il successo della moda inventata da Poiret , si deve anche all’intelligenza grafica di Paul Iribe che la illustra nel 1908 in un raffinato testo dal titolo “I vestiti di Paul Poiret” . I modelli riprodotti evidenziano l’eleganza di quegli abiti che ben si adattano all’armonioso corpo femminile. Un altro illustratore della creazione di Poiret è George Lepape che nel libro ‘’Les Choses de Poiret’’ del 1911, oltre a mostrare nuovi abiti, gioielli e accessori,disegna le acconciature e le nuove tinte del trucco ispirate alle soluzioni cromatiche dei pittori fauves, alle scenografie dei balletti russi e perfino al pallore delle dive del cinema. Contemporaneamente ai cambiamenti del vestiario, anche l’acconciatura del volto cambia. E ’una novità il trucco, valorizzato dalle ditte di cosmetici, il rimmel per gli occhi, il rossetto per le labbra ed il taglio dei capelli. Nacquero, anche, celebri coiffeurs, tutti impegnati nell’esaltazione della femminilità attraverso soluzioni audaci e originali. In pochi anni la moda subisce una rapida evoluzione: nel 1911 Coco Chanel, una tra le più famose sarte parigine, inventa i cappelli a cloche e nel 1914 accorcia audacemente le gonne.


STEFANIA RAGAGLIA

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