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sabato 22 agosto 2009

SOLO LO STUPORE CONOSCE



La Filosofia più che essere una materia scolastica è l’essenza stessa della Vita dell’Uomo. La Filosofia è una chiave in grado di aprire mille porte, come in questa rappresentazione di Alberto Savinio, pseudonimo del fratello maggiore di Giorgio de Chirico, il noto pittore metafisico. Chi è dunque il personaggio che vi ho descritto in questo articolo?
SOLO LO STUPORE CONOSCE
L'uomo non finirà per la mancanza di meraviglie, ma di Meraviglia. Infatti, come affermano Gargantini e Bersanelli nel loro bellissimo libro "Solo lo stupore conosce" si dice che è degno di esaltazione e di stupore il quadro che circonda la vita dell'uomo, questo mondo intensamente magnifico, questo universo dalle mille forze, dalle mille bellezze e dalle mille profondità. La persona di cui voglio parlare oggi aveva ben in mente questo concetto e ne è una dimostrazione l'aver scritto che la filosofia nasce dalla meraviglia, quel meccanismo che ti permette di scalare anche l'iride dell'arcobaleno. Me lo immagino bambino quando correva sulle coste scosceve della sua Calcide e annusava il profumo del mare o assaporava le montagne e le terre che scorgeva all'orizzonte, verso Lesbo o le isole Sporadi. Me lo immagino stupito quando, entrato da buon figlio di papà raccomandato nell'ambiente della ricca corte degli Argeadi, osservava forse esterrefatto le ricchezze della reggia di Pella. Si, era un raccomandato, figlio del medico personale del re, ma era preparato. Viveva con occhio disincantato nello sfacelo della democrazia greca e aveva capito che prima di tutto era necessaro concentrare i propri studi non sui fenomeni contingenti, che siano in atto o in potenza (ma neanche questi gli sfuggiranno) ma sull'Essere in quanto Essere: nacque infatti con lui la Metafisica). Concepì il sapere come una forma unitaria e strutturata ma non mancò di sviluppare branche minori come la zoologia (aveva decine di animali veri e impagliati che studiava). Al nostro tipo piacevano molto le uova e una certa Fillide, che gli costarono cari: morì infatti , pare, per una malattia al fegato e l'amore per Fillide gli fece perdere se non la fama, almeno un po'di reputazione...
Capita invece raramente che nel corso della storia si incontrino due personaggi importanti, ma con lui avvenne, eppure non ci hanno lasciato alcuna battuta memorabile. Gli capitò in mezzo ai piedi un certo ragazzino forse svogliato, il figlio del re, che aspettava la fine delle lezioni per andare a cavallo del suo Bucefalo, un personaggio di cui magari parleremo un'altra volta. Certo, se avesse capito qualcosa in più del maestro, non sarebbe andato ad impantanarsi a Babilonia. Beh, cos'altro posso dire di lui? Ah si, il nostro tipo fu anche l'inventore delle celebre frase "Una rondine non fa primavera!" . L'altro giorno citavo una sua frase ad un mia amica e lei mi ha detto "E' di De Gregorio!" Veramente è dello Stagirita! Il nostro personaggio seppe diventare un marchio, un logo insostituibile, come oggi dire "Coca Cola" o "Nutella". Sentendo il suo nome tutte le bocche prorompevano in un "ah!" di meraviglia. Lui lo ha detto! "Ipse Dixit".
Sarebbe interessante riproporlo anche oggi, io sarei soprattutto per riprenderne l'Etica Nicomachea, perchè gli esempi realistici della virtù che in esso fornisce credo possano ben contrastare il relativismo e il nichilismo dei nostri tempi. Infatti lui, un gradino più avanti di Socrate, aveva capito che il bene non va solo conosciuto ma anche praticato.












Jakob Panzeri

30 commenti:

  1. Io rispolvererei anche la sua 'Metafisica': l'accoppiata (insieme agli sviluppi del tomismo) 'Etica a Nicomaco' e 'Metafisica' è vincente...

    Filippo

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  2. "« Poi ch'innalzai un poco più le ciglia,
    vidi 'l maestro di color che sanno
    seder tra filosofica famiglia.
    Tutti lo miran, tutti onor li fanno »

    (Dante, Inferno IV, 130-133)

    Certo, caro Filippo, il pensiero sublime di un tale maestro, "maestro di color che sanno", merita di essere ripreso in tutto e per tutto. Io ricordavo l'Etica Nicomachea, ma sicuramente degna di menzione sono gli scritti raccolti sotto il nome di Metafisica, "meta ta fusika", oltre la natura delle cose. Vero che Aristotele è un autore difficile, peraltro di lui ci sono rimasti solo gli scritti cosiddetti "acroamatici o esoterici", cioè quelli destinati all'insegnamento e non alla divulgazione, ma consiglio di tutti di provare a cimentarsi nella lettura di questo grande autore del pensiero occidentale. Consiglio inoltre la lettura, giacchè ricordavi il tomismo, del libro di Louis de Whol "La liberazione del Gigante". In gigante in questione è proprio Aristotele che dal Dottore Angelico, Tommaso d'Aquino, viene liberato dalle interpretazioni di Avicenna e Averroè e donato all'Occidente. Ciao, Jakob

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  3. Come era intuibile ovviamente il personaggio è proprio Aristotele (Stagira, 384 a.C. – Calcide, 322 a.C.). Jakob

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  4. Ti ringrazio per il consiglio (conoscevo de Wohl solo di nome). :) Anche perché sul nesso e l'equilibrio fede e ragione (che vedo su IBS essere il tema del romanzo) io spendo molto tempo e mi può esser utile come ottimo esempio di romanzo storico serio espressione di pensiero autenticamente cattolico.

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  5. Per conoscere a fondo un pensatore, uno scrittore, un filosofo, si devono leggere tutte le sue opere! Specialmente se si parla di un caposaldo quale è Aristotele per tutta l'umanità!

    Ho notato piacevolmente sul profilo di Fuoco Greco che il suo genere musicale preferito è la Classica. Bene! Lo è anche il mio!

    Spero in un futuro prossimo di avvicinare giovani e non all'ascolto di questo genere, l'unico che ha varcato la soglia dell'immortalità!

    Miriam Elissabetta Carani

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  6. Me lo auguro anch'io! La musica classica è ovviamente preziosissima (ma il gregoriano è anche meglio). P.s.: "SUO genere musicale" suo di chi?? :p Ho 22 anni e mi si dà del lei! Sono Filippo Giorgianni contatto FB di Jakob! :P Dico vero che sono iper-formalista però insomma mi suona strano lo stesso.

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  7. Anche io mi associo a voi due, Miriam e Filippo, riguardo alla bellezza e all'importanza della musica, specie classica e ricordo che anche Aristotele nel suo scibile scrisse a proposito della musica:"

    "Perchè tutti godono del ritmo, del canto, e in generale della musica?
    Non è forse perchè noi godiamo per natura dei moti conformi a natura?
    Lo dimostra il fatto che ne godono i bambini appena nati"
    ARISTOTELE, Problemi di musica, 921 a.

    Jakob

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  8. Ma lei non è Federico Pellettieri di anni 75?

    La musica classica "batte" qualsiasi cosa!

    Miriam Eliabetta Carani

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  9. No! Io sono suo "fan": seguo il sito di Pellettieri ( e questo compare sul mio account Google) ma non c'entro nulla con lui! :p Lo so che il nick crea confusione ma già ero registrato così...infatti mi firmo sempre Filippo apposta.

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  10. p.s.: non è che la classica batta tutto: è che tutto il resto è degenerazione musicale ;) non c'è paragone alcuno.

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  11. P.p.s.: ora ho modificato il profilo così rimando anche al MIO blog (in verità è poco aggiornato perché mi sono buttato sulle note Facebook) :P

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  12. Pensiamo un momento alla definizione di Classico: a volte pensiamo a questo termine che è quasi diventato sinonimo di "antico" o "moderato". Classico significa innanzittutto esprimere le esigenze del proprio tempo e non solo, far in modo che esse rimangano inalterate nei secoli: il Classico in assoluto è Pericle che concretizzò tutta l'esperienza di Atene nella frase: "Noi amiamo il bello, ma con misura; amiamo la cultura dello spirito, ma senza mollezza. Usiamo la ricchezza piú per l’opportunità che offre all’azione che per sciocco vanto di parola, e non il riconoscere la povertà è vergognoso tra noi, ma piú vergognoso non adoperarsi per fuggirla" (Tucidide, Storie 12.40). Classico è quindi qualcosa di eterno e incomparabile, che resta per sempre e dobbiamo stare attenti anche noi: diciamo di imitare il classico ma la vera imitazione del classico non fu certo il Neoclassicismo, una vuota ripresa esteriore e formale dello stile, la vera imitazione del classico fu la imitatio/emulatio dei rinascimentali.

    Non copiare, ma capire e amare il classico.
    Jakob

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  13. Calvino ha scritto un piccolo ma denso opuscolo intitolato: "perchè leggere i classici", di cui consiglio la lettura insieme alle "lezioni americani",

    "È classico ciò che persiste come rumore di fondo anche là dove l'attualità più incompatibile fa da padrona. " (Calvino)

    consiglio la visione http://www.classicitaliani.it/novecent/calvino_01_classici.htm

    Jakob

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  14. Al penultimo commento, dove hai espresso il significato di ripresa del classico, non sono aggiungibili parole!

    Miriam

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  15. Fuoco Greco, che delusione!
    Segui Allevi... mi sento davvero avvilita!

    Miriam

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  16. Veramente lo seguo poco (in auto, come avevo accennato, ormai c'è solo quasi esclusivamente gregoriano). Lo trovo solo un buon iniziatore per i giovani per seguire la musica classica (infatti se noti ho scritto tra i commenti ai dischi che è comunque anche discutibile). Considerato cosa sentono oggi, se possono avvicinarsi ad una musica diversa è già qualcosa per poi da lì arrivare a musica seria. Diceva Monaldo Leopardi (grande padre del figlio degenere Giacomo puntualmente insultato senza alcun fondamento da una critica faziosa): "Amici miei: la verità tutta, o niente" ('Il viaggio di Pulcinella'). Questo è vero ma è anche vero che alla verità (magari con la V maiuscola) si arriva per gradi: a chi ha pregiudizi di ogni sorta non basta presentargli il piatto pronto: devi prima abituarlo ad una forchettata, poi a due e così via e alla fine gli dai tutto.

    Filippo

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  17. Miriam Allevi è un artista e in quanto tale a mio avviso merita rispetto e stima, perchè inventa del nuovo a giovamento di se stesso e della sua comunità. Non giudicare le cose con i paraocchi come Classico=bello Moderno=brutto.

    P.S.: Vi faccio i miei complimenti per l'idea e per il coraggio che avete avuto a creare questo interessante angolo di cultura e con questo format della collaborazione fra 4 persone. Buona fortuna! ;)

    P.P.S.: Jakob è molto divertente il tuo style, mi piace.

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  18. Potresti anche avere ragione Filippo!
    Io vi invito ad ascoltare prima musiche di un autore post anni 50 GIOVANNI FRICELLI e del premio oscar italiano alla miglior colonna sonora DARIO MARIANELLI (2008)

    Ovviamente Fabrizio con te non ci intendiamo tanto e francamente ormai non mi interessa trovare un punto d'incontro quando mi accusi di avere paraocchi e di considerare il moderno brutto!

    Miriam

    P.S. Di Allevi ne parleremo in separata sede! Pur non piacendomi nè come artista, nè come immagine, provo enorme stima e profondo rispetto per una persona che crea qualcosa ex novo e che, oltre ad aver raggiunto importantissimi e notevolissimi riconoscimenti musicali, ha conseguito una laurea (sempre col massimo dei voti) in filosofia

    Ne eri a conoscenza caro Fabrizio?

    MIRIAM

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  19. Sì Miriam, ne ero a conoscenza.

    Cmq, come disse un grande uomo, Fe.....O Tr.....i, DE GUSTIBUS NON DISPUTANDUM EST, e - aggiungo io - non è un dramma non essere dello stesso avviso su una cosa, anzi.

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  20. Caro Filippo, ti ringrazio per aver ricordato la figura di Monaldo Leopardi, anch'esso filosofo e letterato italiano, purtroppo oscurato dalla fama del figlio. Ritorniamo dunque al buon discorso di Miriam "ambizione e predestinazione". Il valente talento fu Monaldo fu obliato dal genio del figlio Giacomo. Monaldo tuttavia ha scritto buone opere di satira politica: "Il viaggio di pulcinella" e "le prediche recitate al popolo liberale da Don Muso Duro". Libri dimenticati, come dimenticati sono i record di Asafa Powell, il suo 9''74 stracciato prima da Gay e ora da Bolt. Si qualcuno fosse interessato alla sua figura rimando a questo link di storialibera.it http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/ottocento/chiesa_e_rivoluzione/monaldo_leopardi/

    Jakob

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  21. Ciao Pelide dal piè veloce, grazie per aver apprezzato il mio "style". Vedi, qual'è lo stereotipo della filosofia? Appena qualcuno dice "filosofia" uno s'immagina pesanti tomi o discussioni senza fine. Invece Filosofia è la vita stessa, corrisponde alla vita dell'uomo e non è affatto noiosa ma divertente. Usare l'umorismo in faccende serie guasta, ma un pizzico di sana ironia si adegua bene, anche verso se stessi. Questa è la vera essenza della Filosofia.
    Tutti noi, percependolo o no, in fondo facciamo filosofia. Aristotele disse, anzi scrisse :

    « Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. »
    (Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia)

    Jakob
    p.s.allora come va con la caviglia? Ancora qualche problemino o ora è tutto a posto?

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  22. Sì, Akille, sì, non devi aver colto la mia ironia. Avevo fatto un breve pun, gioco di parole, con Achille l'eroe greco, noto per il punto debole del tallone, l'unico vulnerabile a causa della madre Teti che immergendolo nello Stige lo aveva tenuto per il calcagno. Era un joke. ciao a presto, Jakob

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  23. Ahah! L'ironia culturale, l'adoro! Grande monsieur Pascal ^_^

    Miriam

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  24. Non solo Jakob, ma il buon Monaldo viene sempre presentato come un inetto: in realtà amministrò Recanati per molto tempo in maniera onesta ed esemplare. Viene descritto come chiuso, ottuso ma in realtà introdusse anche i vaccini nella sua cittadina (li faceva personalmente). Era un discreto filosofo politico migliore del figlio in questo, ma in quanto cattolico intransigente (colto, difficile con cui confrontarsi e molto molto ironico) è stato oscurato ed imprigionato in una caricatura macchiettistica dalla critica che gli ha contrapposto (quale esempio di fulgida modernità....) il figlio non credente. Senza nulla togliere all'ars poetica del figlio: ma la sua visione filosofica faceva pietà (anche se era ben più vissuta ed onesta di quella consimile di Schopenauer) per coerenza interna laddove quella del padre era decisamente migliore. Nonostante ciò "misteriosamente" il padre (lettissimo nelle corti di tutta Europa a lui contemporanee) fu messo da parte. Ci si dovrebbe vergognare. è ciò che è accaduto anche a Guareschi...ma questo è comunque un tema diverso. P.s.: la filosofia è la vita stessa. Oggi viene pensata (insieme alla teologia) come una cosa accademica e non lo è invece: la colpa è di chi complica le cose anche quando non c'è da complicarle....

    Filippo

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  25. "La Verità si trova nella semplicità, non nella complessità e nemmeno nella difficoltà" (Isaac Newton)

    Jakob

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  26. Consiglio di nuovo un link, una presentazione di Aristotele tenuta da Hans George Gadamer, filosofo tedesco autore di "Verità e metodo" recentemente scomparso nel 2002, una delle più brillanti menti contemporanee. Aristotele, "il cammino della filosofia" di Gadamer

    http://www.emsf.rai.it/gadamer/interviste/05_aristotele/aristotele.htm

    Jakob

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  27. ..buon giorno a voi tutti signori e signore..
    ..il capriolo, abbattuto dai tempi,
    imbalsamato dentro di me,
    nei ricordi indelebili...
    di lui rimangono le tracce,
    il rumore di sassi spostati,
    ciò che occhi hanno visto,
    assoluti silenzi,
    assoluti fragori,
    accqua e massi,
    soggiogati dal tempo,
    dominati alla gravità,
    spettacoli immensi
    in continuo movimento,
    respiro a pieni polmoni
    la vera libertà
    ciò che DIO ci ha donato.

    con vivo e vissuto sentimento...il capriolo smarrito...io..diego

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