LE VISITE

giovedì 10 settembre 2009

ABELARDO: ATOMI, SINAPSI E ANIMA

L'Abelardo che vedete in questa immagine è una bambola creata da un artista messicano e commercializzata dalla Tyco nel 2006. Guardate com'è tenera!!! Invece io voglio parlarvi di un altro Abelardo, filosofo medievale, ben più importante di questo se non agli occhi del suo creatore e di tutti i bimbi che si sono trastullati con questa bambolina ;-)

ATOMI, SINAPSI E ANIMA


"Spesso gli esempi altrui sono più utili a mitigare o a suscitare i
sentimenti umani: perciò dopo alcune parole di consolazione che ho provato a
dirti quando eri presente, ho deciso di scriverti, ora che sei lontano, per
descriverti l'esperienza delle mie disgrazie, affinché tu possa renderti
conto che in confronto alle mie le tue sono poca cosa o quasi inesistenti, e
così le possa sopportare con più pazienza" Cos'è questo? Sono forse i
lamenti di uno quartino che avrebbe preferito continuare le sue vacanze
piutosto che ritornare sulle "sudate carte"? E' forse il resoconto a una madre dopo un quattro in matematica? NO! E' l'incipit della
"Historia Calamitatum mearum" ("Storia delle mie disgrazie") vergata dal
nostro personaggio misterioso odierno. Si,le ha scritto lui, nonostante in
una lettera alla sua Eloisa avesse detto: "Bisogna prendere speciali
precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e
contagioso!" Questo bretone testardo, come lo definisce la brava storica
Mariateresa Beonio Brocchieri, si era fatto conoscere molto presto:
lasciando il suo diritto di primogenitura e quindi la carriera di cavaliere,
si era buttato con passione già polemica allo studio della logica, "scienza
delle scienze". Tuttavia Pietro, così si chiamava, nel suo ego rimase
sempre un cavaliere che al posto di espugnare città e procacciare tesori e
armamenti, desiderava "espugnare" la cittadella degli studi di Parigi e si
preparava ad assalti continui al sapere sfoderando come spada la sua lingua
forbita e pungente e la voglia di gloria. Invece di lavorare con le mani,
misi a frutto il lavoro della parola per procacciarmi da vivere e procurarmi
la gloria (ma probabilmente oggi non avrebbe fatto lettere... litterae non
dant panem! Voleva una cattedra illustre, non un precariato!) Doveva essere
un tipo veramente originale visto che ne combinò di tutte i colori: una
volta fece lezione al posto del maestro Guglielmo di Champeaux ma il guaio
più grande fu sicuramente la sua storia con Eloisa, la love story più famosa
del Medioevo, più intensa di Tristano e Isotta e più "paparazzata" di Totti
e Ilary Blasi. L¹altra sua passione, oltre Eloisa, erano gli universali. Il
merito di questo magister fu considerare la logica in maniera innovativa
rendendolo uno strumento autonomo e analitico conoscitivo dell'uomo. Era un
uomo dotato di grande Ragione come di grande Fede e seppe conciliare il
nominalismo di Roscellino che negava l'essenza delle cose e le riduceva a
flatus voci, a suoni e convenzioni umane con l'aristotelismo puro
propagandato da Guglielmo di Champeaux. Ma soprattutto io voglio ricordarlo
per un motivo: per il risveglio della coscienza in pieno Medioevo. Questo
bretone testardo nello "Scito Te Ipsum" legò ad essa il comportamento
del¹uomo e parlò per primo di intenzionalità o meno di un azione (non si
riferiva al trucchetto di ogni avvocato di far credere l¹imputato malato
psichicamente) inoltrandosi in quel magma profondo e in quel mistero
rappresentato dal nostro io interiore, tema ampliamente trattato da
Agostino: "Eppure gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti, i vasti
flutti del mare, le onde enormmi dei fiumi, la circonferenza dell'oceano, le
orbite degli astri, mentre trascurano se stessi "(De vera religione) Il
profondo dell¹uomo viene così a costituirsi come luogo di incontro per la
Verità. In passato Eraclito aveva paragonato la filosofia ad un quotidiano
scavo intreriore all¹interno di se stesso e lo studio ad un immersione nei
flutti misteriosi del nostro essere. Socrate fu l'apice del mondo greco,
identificando di fatto il daimon con il nucleo interiore e psicologico
dell¹uomo. Cosa è dunque l'anima? Tutto questo resterà un mistero per
l¹uomo ma fortunatamante mai finirà la sua voglia di ricerca, di sequela e
di sapienza. Il nostro Abe..., uomo versatile, era un credente e un
aristotelico ma non si accontentava di prendere alla lettera le auctoritas
dello Stagirita e dei profeti, animato da uno slancio da amore e di sapere
per la Libera Ragione quanto per la Verità Divina. A volte non basta tanto,
è necessario uno sgardo o un incontro per mettersi in ricerca dell¹infinito
granello di Fede e Ragione presente nel cuore umano, Atomi, sinapsi e Anima.
Ogniuno poi troverà la sua risposta e capirà se l'anima è il collegamento di
sinaosi fra i nervi cerebrali o la particella divina dell'uomo; ciò che
importa è la domanda. Ricercate! Ciao:-) Jakob.



JAKOB PANZERI

37 commenti:

  1. p.s. prima che insorga qualche voce a dirmi: "come?! hai liquidato Eloisa in una mezza riga appena! Jakob Maschilista" Non è assolutamente vero! Prometto che il mio prossimo articolo sarò dedicato alle più grandi donne del Medioevo, alla bella e colta Eloisa, a Rosvita di Gandersheim con i suo drammi e ad altre grandi donne del falso "secolo buio". Riprenderò in parte una mia ricerca powerpoint dedicata all'elogio della Donna e alla sua grandezza nella storia. Sapete peraltro da chi è stata vergata la prima enciclopedia? Vero che credete tutti che l'abbiano scritto gli illuministi Diderot e D'Alembert? Invece fu una donna del Medioevo. Volete sapere di più? La prossima puntata vi stupirò. ciao Jakob

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  2. Caro jakob, grazie davvero per questo post di oggi. Devo dire che la figura di Abelardo è davvero interessante e fa sì che, molte delle falsità dette e addotte al Medioevo, vengano completamente annullate dalla ricerca e dall'impegno di quest'uomo. Ho letto di libertà di pensiero e di ricerca. Ditemi perchè, allora, il Medioevo venga considerato un "buco nero" per il sapere e la conoscenza che riaffiora solo, a detta di molti ignoranti, nel Rinascimento? Direi che è un bel quesito, ma la risposta è semplice. Perchè Dio aveva quel posto che oggi è stato preso dal caos, perchè la fede ardeva nel cuore degli uomini, manifestandosi grandiosamente con l'archittetture del tempo (vedi le cattedrali gotiche!), perchè l'uomo si rendeva perfettamente conto della sua finitezza e cercava quell'anelito trascendente, che oggi sembra aver accantonato. Ecco l'uomo di oggi, vorrebbe annullare questa realtà, inscindibile dall'animo, se solo ricordasse di averlo, come già anticipa Sant'Agostino.
    Un saluto ed ancora un grazie!
    Valentina :)

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  3. Davvero interessante l'articolo di filosofia (sembra strano, ma è così, non conoscevo Abelardo come filosofo e sono convinta che far parte di questo blog mi sia davvero molto utile, fose più utile di cinque anni passati a scuola. Ovviamente sono interessata moltissimo allafigura di Eloisa e alla sua storia d'amore con Abelardo, ma avrò la pazienza necessaria per aspettare il prossimo post di filosofia.
    Allora ladomanda che ci ha posoto Jakob è davvero complessa e serve necessariamente riflettere, io personalmente ora come ora una risposta ben definita non la saprei dare, mi occorre tempo.
    Mi è piaciuta tantissimo l'idea di usare come immagine di Abelardo quel bellissimo peluche!
    Bravo Jakob, con te la filosofia diviene un divertimento.
    Stefania.

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  4. Hai ragione valentina, la connotazione del temrine Medioevo è prima rinascimentale e poi illuminista: indica un periodo di mezzo, di buio e oscurità, intercorso tra gli splendori della classicità e lo splendore ritrovato dell'età dei lumi. Ovviamente tutto questo è una barzelletta o una leggenda prepata a tavolino. Basta pansare a quanto abbiamo oggi dal medioevo!!! Le prime università e il loro modello di studi sorsero nel medioevo, la prima struttura parlamentare istituzionale moderna fu creata da Simon de Beaufort in Inghilterra, la filosofia scolastica ancora oggi è attualissima, come dimostra l'esistenza dei neotemisti come Maritain- e mi piacerebbe che su questo punto Nucolà volesse raccontarci qualcosa. Il Medioevo è tutt'altro che un secolo buio. Nacque a tutti gli effetti la logica come scienza, ci fu l'urbanesimo, lo sviluppo dei tessuti urbani e l'emergere della classe borghese. Come non pensare poi alle cattedrale e alle maestrie delle vetrate, insegnamenti di bellezza insuperabili. Non costruiamo mai dei luoghi comuni. Abelardo questo che il Medio Evo non è per niente un'età di mezzo.

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  5. Grazie Stefania. Abelardo solitamente è uno di quei filosofi che se non c'è tempo nel programma si può anche saltare, giusto per intenderci, e se si fa sviluppando appena la logica e qualcosina degli universali, senza peraltro mai toccare lo scito te ipsum. O magari si nomina come uno dei tanti scolastici e universali, mentre altri spettegolavo sui particolari piccanti della storia con Eloisa. Io ho cercato di mostrarvi questo personaggio e sono contento di quello che mi dici, "con te la filosofia è divertente!" Usciamo dagli schemi: filosofia materia scolastica noiosa; Filosofia è il desiderio dell'uomo di conoscere, è la Vita. Filosofia è la Fantasia.

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  6. Ah, mi sono dimenticato di firmarmi :-) in tutti e due gli interventi precedenti ero io, Jakob. ciao

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  7. medioevo? ormai è solo un luogo comune, dovuto ad una interpretazione troppo orgogliosa dei rinascimentali, ma se pensiamo a tutto ciò che è avvenuto in quel periodo, soprattutto nel basso medioevo, dovrebbe appartenere di diritto alla modernità!:) però sono in disaccordo su una cosa :se consideriamo quasi tutti gli aspetti della società, il medioevo è sicuramente un periodo positivo, moderno, ma è definito tale per un motivo: la religione. Sono d'accordo con la tesi di valentina, quando dice che nel medioevo dio aveva un ruolo centrale e questo è stato sostituito dal caos nella modernità. Nulla di più giusto. Però voglio lanciare una provocazione: è meglio vivere in un mondo, come quello medievale, in cui si è costretti a seguire la religione in modo automatico e obbligatorio, oppure vivere nell'età odierna dove , grazie alla libertà, ognuno può scegliere cosa vuole? Secondo me la seconda, perchè in questo modo chi vuole credere può vivere in un clima di religiosità quasi ideale, cosa che non poteva accadere in passato, senza finire allo spiedo in una pubblica piazza? Peccato che per questo fanatismo religioso dell'epoca, l'immagine del medioevo sia stata così negativa negli ultimi secoli, perchè non lo merita assolutamente per ciò che ha introdotto.

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  8. Mah, Ottavio, non sono d'accordo con te. Innanzitutto è sempre difficile giudicare i fatti della storia nel loro svolgimento ed è quindi difficile sostenere un confronto fra il mondo antico e quello attuale in quanto è proprio altamente complesso saper giungere alle corrette chiavi di lettura di eventi e fenomeni in corsi. La storia in fondo vale sempre a posteriori. Descrivi l'età odierna come un tempo in cui grazie alla Libertà oggi sono tutti liberi e desiderosi di fare quello che pensano, Mi sorgano già i primi dubbi: è una societò di libertà e di volontà quella della massificazione, delle schemi, dei modelli e delle mode che ci vengono offerte oggi? E' libero il mondo di oggi quando si tace sui fatti della Cecenia, del Darfur, di Aung San suky, il premio nobel per la pace birmano, solo per non schiacciare i piedi al potente di turno, in particolare alla Russia e alla Cina? Noi crediamo di essere in assoluto i più liberi e i migliori di sempre, e magari consideriamo rozzi e ignoranti i romani perchè avevano la schiavitù. Ma nella mentalità di quel popolo la schiavutà non era considerato una forma di violazione dei diritti dell'uomo, ma normalmente una forza lavoro a trazione umana e non avrebbero mai pensato che un giorno sarebbe stata abolita, nonostante le parole di Seneca sull'amicizia rivolta anche agli schiavi. Vogliamo essere giusti? Il novecento rispetto al Medioevo è almeno cento volte peggio, è veramente lui il secolo buio! Il secolo dei grandi totalitarismi, del nichilismo e del relativiamo! Così saremmo ricordati noi, come un secolo buio. Immaginiamoci un grande tribunale della Storia in cui siano presenti tutti i personaggi più influenti: Alessandro Magno potrà giustificare le sue azioni di conquista parlando dell'espansione dela cultura greca e della voglia di unità dell'oriente con l'occidente, gli inquisitori medievali diranno per discolparsi che agivano per seguire un ideale, per salvaguardare il magistero, e credendo di far bene anche ai condannati salvandogli l'anima. Ma cosa potrà dire un nazista: "noi eravamo alti, perfetti e biondi e gli ebrei erano diversi?" Hai letto "La Banalità del Male" di Hanna Arendt? Nella figura di Goering si dimostra l'essenza del male del Novecento e la sua Banalità. Cosa diremo per giustificare due devastanti guerre mondiali a breve distanza e l'obbrobio della bomba atomica? ancora oggi a Hiroshima e Nagasazy nasce gente malformata. Sì, perchè noi amiamo considerarci i migliori di tutti, il Novecento e le grandi scoperte, ma in realtà siamo proprio una nullità, abbiamo perso anche i nostri ideali. Almeno Alessandro Magno e gli Inquisitori li avevano. Nel mondo di oggi abbiamo scritto in migliaia dicodici e scritti delle libertà da rispettare, ma nei fatti tutto questo è illusione. Meglio allora la Magna Charta Libertatum! Affermo il mio totale disaccordo con la questione 1) perchè non si può fare un paragone del genere 2) perchè se si facesse, vincerebbe il Medioevo. Ne sono certo. Jakob

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  9. Caro Ottavio, è fanatismo poi scrivere come Tommaso che Fede e Ragione possono non andare in disaccordo e anzi collaborare insieme per la ricerca della Verità? E' fanatismo l'AMORE per la natura, il bello e l'uomo espresso dal Cantico della Creature d San Francesco d'Assisi? E' fanatismo la salvaguardia degli antichi codici classici e l'assistenza dei viandanti compiuta dai monasteri? Non credo proprio. Siamo molto più fanatici noi quando crediamo nel modello della società della Tecnica, non sogniamo più come Virgilio l'eta dell'oro delle Bucoliche, ma si prospetta, come denucia il filosofo Emanuele Severino, un mondo in cui la macchina e la tecnica idolatrata prenderà il posto dell'Essere Umano, nato per pensare. Come ci dice il filosofo inglese Bacon la tecnica è nata per servire l'uomo e aiutarlo, non per sostituirlo. Non è vero? Jakob

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  10. Partiamo da una considerazione: dopo millenni di lotte continue ed esaustive, l’europa è finalmente unita in un unico organismo internazionale che ha un ruolo di primissimo piano nelle vicende mondiali. E’ mai esistita nella storia dell’uomo un europa che è stata unita senza guerre o intrighi dinastici, ma dalla volontà dei singoli stati? Questa è stata una grande conquista dei popoli europei, che hanno avuto il coraggio di risollevarsi dal baratro delle guerre mondiali che le hanno viste protagoniste. Ancora devo studiare Nietzsche , ma la sua frase più famosa, “ Dio è morto”, credo che esplichi alla perfezione il concetto che voglio esprimere. Le divinità, presenti in tutte le culture dell’umanità, nascono dalla necessità che ha l’uomo di trovare le risposte agli interrogativi che ancora non sono stati risolti, come ad esempio: “qual è il principio della vita?”, “ cosa ci attende dopo la morte?”, “ perché tutto ha avuto inizio?”,ecc… A queste domande, le varie religioni, in modo più o meno fantasioso, come ad esempio la creazione del mondo in 7 giorni della Bibbia. Dio è un invenzione dell’uomo. Non è Dio che ha fatto gli uomini ad immagine e somiglianza, ma è l’uomo che lo ha reso tale. Nasce dal malessere della condizione di inferiorità dell’uomo rispetto al resto della Natura, che è stato sempre consapevole di essere una goccia infinitesima rispetto all’Universo. Fino a quando l’uomo non riesce a spiegare il perché di queste domande esistenziali e si porrà dei limiti, Dio vivrà e sarà sempre nella nostra vita. Dio è il modello che l’uomo si pone per cercare di raggiungere la perfezione. L’immagine di Dio creata dall’uomo è positiva ed è certamente un modello da imitare, in quanto raccoglie in sé la perfezione, quello che non sopporto assolutamente è la sua strumentalizzazione che gli uomini in terra eseguono per raggiungere una situazione di vantaggio nei confronti dei loro simili. Nietzsche probabilmente credeva che l’umanità fosse giunta in un’epoca ideale, ma purtroppo non è ancora così. Se Dio potesse rispondere a Nietzsche probabilmente gli direbbe che fino ad ora l’unico dei due ad essere morto è soltanto il filosofo. Dio è immortale non per i superpoteri che gli uomini gli conferiscono, ma perché l’umanità non raggiungerà mai l’ideale di conoscenza e pace assoluta ed avrà sempre bisogno di un’immagine di un’entità perfetta, molto simile ad un dittatore totalitarista, in quanto guarda e decide della sorte di tutti solo con la sua volontà( ovviamente secondo la nostra cultura) , che ha come tutti i dittatori, tutte le qualità possibili e immaginabili agli occhi del suo popolo. Nel 2009 l’umanità non è ancora indipendente in questo senso.Non ho nulla contro Dio, ma sono contrario verso tutti coloro che strumentalizzano le paure degli esseri umani attraverso il suo nome.

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  11. 1) Sentivo poco fa al telegiornale che l'Unione Europea ha appena approvato una legge in difesa dello scoiattolo rosso che prevede "respingimenti" e sterilizzazioni degli scoiattoli grigi. Nulla in contrario agli ambientalisti, alla biodiversità naturale, ma mi sembra ridicolo il fatto che un'istituzione così importante, da poco rieletto il Parlamento e riaperta la legislatura, abbia iniziato con questo provvedimento quando ci sono in ballo ancora la crisi economica, la politica di accoglienza etc. Diciamo la Verità, l'Europa potrebbe essere una grande conquista ma al momento non lo è, è un'istituzionale prettamente burocratica che non ha riempito i cuori della gente propensi in maggiorparte a bocciarne la costituzione. E' un istituzione che non riconosce nemmeno le sue radici e che ha il suo collante nell'euro. Sarebbe una grande conquista, ma non lo è.
    2)Il primo che usa il termine con un significato assai pertinente alla fine del VI secolo fu l'abate irlandese San Colombano, futuro fondatore dell'abbazia di Bobbio, che lo citò (tutus Europae) in una delle lettere al papa Gregorio Magno. Anche il monaco Isidoro Pacensis, usò il termine per indicare i soldati che sotto la guida di Carlo Martello, avevano combattuto a Poitiers (prospiciunt Europenses Arabum tentoria, nescientes cuncta esse pervacua). La battaglia aveva assunto infatti un grande valore simbolico: l'Occidente cristiano idealmente rappresentato dall'Europa, che aveva fermato l'espansione araba; e quindi Isidoro aveva usato l'aggettivo "europeo" per attribuire un'identità collettiva ai guerrieri che avevano fermato gli invasori musulmani.Torniamo di nuovo al medioevo.
    3)Io credo che Nietsche non volesse rivolgersi e prospettarsi un'umanità idilliaca, al contrario, in lui cìè molta sofferenza, c'è inquitudine rispetto al nichilismo "ospite inquietante" e per la stessa filosofia, tanto da invocare la morte di Socrate, che ha avuto la colpa di spostare la ricerca della filosofia sull'uomo. Niesche denucia la morte di Dio ma non la invoca. E' il filosofo della maschera e della sofferenza.
    4)Il sentimento che tu descrivi molto bene riguarda la religione che si tramuta in religio, ossia in superstizione. Mi viene in mente Lucrezio quando nel De Rerum Natura presenta il sacrificio di Ifigenia. Ogni idea e ogni credenza si tramuta in superstizione quando smette di essere vera convinzione e amore e si tramuta in un vuoto codice di canoni e di regole da rispettare, di schemi e modelli da imparare a memoria.
    5) Per chi crede Dio non è un principio regolatore assiso nell'alto dei cieli, ma una fonte primaria, pura e assoluta di Amore. Non il dio dei filosofi e dei matematici, come disse Pascal, non un grande orologiaio cartesiano, ma fonte di amore puro e disinteressato
    6)Non si potrà mai raggiungere un periodo idilliaco. Le risposte dell'uomo non potranno mai trovare risposta e per fortuna. Le vere domande, le domande della vita e della filosofia, non si trovano nell'enciclopedia ma nel cuore e nelle profondità dell'anima di ognuno.
    7)Dio non è un "dittatore totalitarista". E' vero, si definisce Cristo Signore della Storia, ma esiste anche il Libero Arbitrio e quello è tutto nelle mani dell'uomo!
    8) Affermare che Dio è una invenzione dell'uomo significa anche negarne l'esistenza. Ma nel contempo si afferma che questa credenza, falsa, è positiva per l'uomo. Dunque sarebbe migliore la menzogna?
    9)Da che cosa dovrebbe essere praticamente libera l'umanità del 2009?
    10) Si parlava di Medioevo. Non ci siamo un po' discostati?

    Ciao, Jakob

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  12. Perfettamente concorde con Jakob, vorrei tirare un pò le orecchie al nostro caro Ottavio.
    Ottavio, dire che ho avuto i brividi leggendo il tuo commento è molto poco e scusami se lo dico così apertamene. Se Dio potesse parlarci direbbe ad alta voce : per fortuna Nietzsche è morto! E non sto scherzando. Dio paragonato ad un dittatore poi...BRRRRRRRRR
    Dio ci ha dato un dono magnifico. La libertà, il libero arbitrio. Siamo NOI ad essere liberi, noi che decidiamo cos'è giusto e cosa no. C'è chi fa un uso sbagliato di questo dono, ma rimane un dono. Ripeto quindi uno dei punti di Jakob.
    Scusa se mi permetto, però dalle tue parole traspare diffidenza e forse, dimmi tu se sbaglio, anche rabbia...
    La ragione, le scienze, la matematica e tutto il resto sono modi di esprimersi di Dio,e doni. Sottolineo la parola dono, sinonimo di regalo, è l'uomo che nella sua piena libertà, decide come usare questi bellissimi mezzi per accrescere la nostra conoscenza. Scusa se ti dico anche questo, che prenderai forse come un insulto, ma mi sembra che tu stia parlando come un comunista materialista.
    Un saluto.
    Stefania.


    Eh si Jakob, ci siamo allontanati un pò dall'obbiettivo principe. Ma in fondo è piacevole spaziare un pò. Questo deve renderci consapevoli che il Medioevo può essere ancora paragonato alla nostra modernità e che è sempre attuale!

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  13. stefania per fortuna non sono affatto un comunista, anzi tutt'altro!:) però le mie idee si basano proprio sull'opposto di quello che hai sottolineato: la parola dono. Io non credo nè al destino, nè ai doni, nè a cose simili. qualsiasi avvenimento dipende esclusivamente da ciò che l'uomo compie o subisce da esseri simili, non da entità esterne. Non è Dio che dà la libertà, è l'uomo che l'ha conquistata. Se c'è una guerra, è colpa dell'uomo; se c'è una catastrofe naturale, dipende dai fenomeni naturali, non da una punizione divina. Dio non ha fatto nessun dono nè torto, soprattutto su diritti che fanno parte dello stato. Poi adesso voglio capire una cosa: ma che cosa significa che "La ragione, le scienze, la matematica e tutto il resto sono modi di esprimersi di Dio,e doni."? Sono modi di esprimersi di Dio? Non sapevo che Dio avesse scoperto la forza di gravità oppure che l'abbia imposta a newton affinchè la facesse conoscere, così come le altre scoperte. Poi tornando alla definizione di Dio "dittatore": allora è onnipotente,onnisciente, decide il nostro destino, interviene nelle nostre vite nel bene o nel male, siamo tutti figli di Dio, è un essere perfetto che vive nell'eternità, ci promette la salvezza e la vita eterna. O sbaglio? Non è così che viene definito? E questo ritratto non sembra quello di qualsiasi dittatore? Attenzione alla definizione di dittatore: con questo non dico che Dio fa stragi di massa come i dittatori che conosciamo, ma con "dittatore" intendo un essere supremo che controlla la vita di tutti, senza alcuna accezione negativa. Cmq tornando alla definizione iniziale: comunista mai, materialista si, visto che la nostra fine dopo la morte è quella di marcire e di diventare polvere. Cmq tornando al concetto di medioevo, esso è ingiusto, perchè ancora viviamo nel medioevo, anche se per fortuna migliore rispetto a quello classico, ma fino a quando esisteranno riti religiosi e propiziatori, senza una vera autoconsiderazione del ruolo dell'uomo, un vero umanesimo universale, non possiamo definirci totalmente moderni. ciao!:)

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  14. Scusa Ottavio se sono stata poco chiara, ma adesso mi spiego meglio.
    Io intendevo dire che Dio ha donato a noi la Ragione attraverso cui arriviamo alla verità. Chiarito questo, non condivido minimamente l'idea di un dio dittatore.
    E confutate le mie imprecisioni che ho chiarito, ti direi, perchè non rispondi ai 10 punti, che Jakob, tanto pazientemente ha scritto?
    Grazie.
    Stefania.

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  15. hai ragione stefania, ma purtroppo non avevo il tempo di scrivere un commento lungo sui suoi 10 punti ,anzi colgo l'occasione per scusarmi con jakob.
    1) l'europa unita è una grande conquista, ma ancora la strada da percorrere è davvero lunga e tortuosa. Il parlamento europeo ancora non viene visto alla pari dei corrispettivi nazionali e quello è uno dei problemi da risolvere;cmq in linea di massima sono d'accordo con te su questo punto.
    2) è assolutamente vero che nell'VIII secolo c'è con carlo martello e poi successivamente con carlo magno una prima unificazione dell'europa, però nasce dalla guerra, non da una volontà dei singoli paesi, perchè in questo senso, possiamo anche riportare numerosi altri esempi;
    3)Su Nietzsche, sono partito da una sua frase per dare una mia interpretazione personale, esclusivamente circoscritta ad essa, in quanto non avendolo studiato, non posso dire cosa volesse lui, ma ho sfruttato la sua frase per una mia riflessione personale e cosa intendo io per la morte di Dio;
    4) Su questo punto che hai scritto, le tue parole dovrebbero essere prese e scolpite sul marmo antistante a ciascuna chiesa: sono totalmente d'accordo con quello che dici; è questo che non sopporto assolutamente, questa superstizione unita al "dovere" di effettuare pratiche religiose solo per "tradizione" senza conoscere il senso.
    5)Altre parole sante. Chi crede veramente in Dio, deve farlo in modo assolutamente disinteressato; invece la stragrande maggioranza lo invoca solo a piacimento nei momenti di crisi personali;
    6)L'avevo già scritto: dio morirà quando si raggiungerà l'idillio, ovvero mai; per questo è immortale, non per qualità personali, ma perchè la perfezione la si può inseguire ma non raggiungere;
    7)la mia definizione di dittatore l'ho scritta nel mio penultimo commento, ma la ripeto: dittatore in quanto viene definito signore dell'universo, in quanto viene accreditato di un controllo assoluto sulla vita di tutti, ma l'ho detto senza accezione negativa;
    8)esattamente. è una nobile menzogna, in quanto attraverso questa invenzione dell'uomo si riesce a coprire in modo soddisfacente il buco lasciato dalla mancanza della conoscenza delle risposte alla domande esistenziali e fino a quando non ci saranno risposte concrete ed esaustive, ovvero mai, ci sarà la necessità di una divinità.Anche perchè se crediamo che è il signore dell'universo, perchè ci sono tante religioni e tante divinità? può mai essere signore dell'universo se non lo è neanche nella terra?
    9)la società del 2009 dovrebbe essere libera totalmente dal legame con la superstizione e la religione.
    10) viviamo nella società moderna medioevale, ecco il vero medioevoXD
    cmq piano piano stiamo arrivando a dei punti che abbiamo in comune! siamo sulla buona strada! ciao!

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  16. Ineffetti, Ottavio nei tuoi 10 punti non fai altro che confermare tutto quello che Jakob ha detto precedentemente. In fondo, lo noto adesso, non la pensi tanto differentemente da noi. Che il tuo, prima sia stato solo un commento provocatore? Possibilissimo ^_^
    Stefania.

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  17. Non ti preoccupare, Ottavio, di scusarti per non aver commentato subito i miei dieci punti.A volte ci capita di incontrare pensieri su cui riflettere. Anche io rifletterò sui tuoi nuovi dieci punti soffermandomi soprattutto sugli ultimi due quesiti di TEODICEA e risponderò al più presto . "Fa sempre piacere parlare con una persona intelligente". Mi togli una curiosità? Hai letto "I fratelli Karamazov " di Dostovieskij ???
    Jakob

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  18. L'unico modo per rafforzare l'intelletto è quello di non decidere niente riguardo a nulla, di lasciare che la mente sia una strada percorribile da tutti i pensieri. (John Keats)

    siamo su una buona strada,
    Jakob

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  19. nono. Ho letto 1984 e la fattoria degli animali di Orwell, quindi alcune mie riflessioni dipendono da queste letture.

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  20. Bellissima la frase di keats, che è il mio poeta preferito (ovviamente straniero!).
    Ottavio le tue due ultime domande mi stanno portando a riflettere veramente a fondo, ma appena avrò una risposta sufficentemente intelligente la scriverò! ^_^
    Un bacione
    Stefania

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  21. Caro Ottavio, per quanto riguarda G. Orwell, ti consiglierei di dare una chiave di lettura diversa, cioè improntata sulla necessità della libertà dai regimi, intesi strettamente come Party a cui non si possono dare asserzioni di tipo spirituale o religioso. Orwell parla del mondo terreno e non si sogna neanche d'immaginare un mondo con dio, perchè non è l'oggetto della sua onesta ricerca intellettuale. In secondo luogo vorrei provare a dare io una risposta alla tua domanda sulla varietà delle religioni. Il fatto che ci sia l'islamismo, il buddhismo, il confucianesimo e così via, non deriva dal fatto che la figura di un Dio universale non esista, ma dal fatto che l'uomo influenzato dalle circostanze e dalle condizioni in cui si trovava a vivere, cerca e spesso la ricerca non porta alla conoscenza dell'unica Verità. Non esite la verità per il biddhismo o per il cristianesimo, ne esiste una! Facciamo caso soprattutto al fatto che l'unica fede in cui Un DIO si rivela ed assume natura umana è proprio quella cristiana, dove l'esistenza di cristo può anche esser supportata da delle prove di tipo storico, oltre che dalle Scritture. Trovi questo nell'islamismo o nel buddhismo o nelle religioni delle tribù africane? Non credo. Il fatto che Egli non riesca ad essere riconosciuto come UNICO, non deriva dalla falsità del Verbum, ma dal fatto che l'uomo non l'accetti. Inoltre la filosofia si è quasi sempre spesa per dimostrare l'esistenza di Dio. ti consiglio la lettura delle cinque vie di San Tommaso.
    Spero di esser stata chiara e coerente con quanto detto prima ed in precedenza dai miei due colleghi!
    Un saluto
    Valentina

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  22. Ti consiglio allora, Ottavio,la lettura dei "Fratelli Karamazov" di Dostovieskij. Merita sicuramente la tua attenzione. Il tuo discorso mi ha ricordato in parte il discorso iniziale di Ivan Karamazov al cospetto dell'aristocratico Miusov e di Padre Pajsi. si parla prorpio del ruolo di Dio e lui si esprime in modo simile. Inoltre un'apice della letteratura mondiale è toccato dalle leggenda del Grande Inquisitore, che può essere interpretato alla luce di queste tematiche. Il romanzo è in sè e la storia di tre fratelli pietroburghesi , anzi quattro : l'intellettuale Ivan, il saggio Alesa e Mitja, onesto giovane divorato dai vizi. Una storia accattivante e interessante, di amore e sangue, che descrive con coraggio, profondità e finezza, come espresso nel giudizio del letterato Adriano dell'Asta, ls la varietà dell'esistenza e dell'animo umano portando alla ribalta certe grandi domande per la ragione e per il cuore: " CHE COSA E' LA LIBERTA'? CHE COS'è AMARE? E DIO COSA C'ENTRA CON GLI UOMINI?.

    Ti consiglio assolutamente la lettura, stupendo testo, il mio preferito in assoluto.

    Jakob

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  23. In questo link si trova il racconto della Leggenda del Grande Inquisitore.
    http://www.filosofico.net/ANTOLOGIA_FILE/ANTOLOGIAD/DOSTOEVSKIJ_%20LA%20LEGGENDA%20DEL%20GRA.HTM

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  24. Valentina nominava le 5 vie di San Tommaso d'Aquino. Eccole qua con una discreta spiegazione che ho ripreso da wikipedia. non esauriente ma sufficiente.

    Tommaso propone dunque 5 vie[5] per dimostrare l'esistenza di Dio. Per rendere valide le argomentazioni, Tommaso ricorre (in ordine) alle categorie aristoteliche di "potenza" e di "atto", alla nozione di "essere necessario" e di "essere contingente" (desunta da Avicenna), ai gradi di perfezione (di stampo platonico) e alla presenza di finalità negli esseri privi di conoscenza.

    Prima via: "Ex motu":
    « [...] tutto ciò che si muove è mosso da un altro. [...] Perché muovere significa trarre qualcosa dalla potenza all'atto; e niente può essere ridotto dalla potenza all'atto se non mediante un essere che è già in atto. [...] È dunque impossibile che sotto il medesimo aspetto, una cosa sia al tempo stesso movente e mossa, cioè che muova sé stessa. [...] Ora, non si può procedere all'infinito, perché altrimenti non vi sarebbe un primo motore, e di conseguenza nessun altro motore, perché i motori intermedi non muovono se non in quanto sono mossi dal primo motore [...]. Dunque è necessario arrivare ad un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso è Dio. »


    Seconda via: "Ex causa":
    « [...] in tutte le cause efficienti concatenate la prima è causa dell'intermedia e l'intermedia è causa dell'ultima [...] ora, eliminata la causa è tolto anche l'effetto: se dunque nell'ordine delle cause efficienti non vi fosse una prima causa, non vi sarebbe neanche l'ultima, né l'intermedia. Ma procedere all'infinito nelle cause efficienti equivale ad eliminare la prima causa efficiente [...]. Dunque bisogna ammettere una prima causa efficiente, che tutti chiamano Dio. »


    Terza via: "Ex contingentia":
    « [...] alcune cose nascono e finiscono, il che vuol dire che possono essere e non essere. Ora, è impossibile che cose di tal natura siano sempre state [...]. Se dunque tutte le cose [...] possono non esistere, in un dato momento niente ci fu nella realtà. Ma se questo è vero, anche ora non esisterebbe niente, perché ciò che non esiste, non comincia ad esistere se non per qualcosa che è. [...] Dunque, non tutti gli esseri sono contingenti, ma bisogna che nella realtà vi sia qualche cosa di necessario. [...] negli enti necessari che hanno altrove la causa della loro necessità, non si può procedere all'infinito [...]. Dunque, bisogna concludere all'esistenza di un essere che sia di per sé necessario, e non tragga da altri la propria necessità, ma sia causa di necessità agli altri. E questo tutti dicono Dio. »


    Quarta via: "Ex gradu perfectionis":
    « [...] il grado maggiore o minore si attribuisce alle diverse cose secondo che si accostano di più o di meno ad alcunché di sommo e di assoluto; [...] come dice Aristotele, ciò che è massimo in quanto è vero, è tale anche in quanto ente. Ora, ciò che è massimo in un dato genere, è causa di tutti gli appartenenti a quel genere [...]. Dunque vi è qualche cosa che per tutti gli enti è causa dell'essere, della bontà e di qualsiasi perfezione. E questo chiamiamo Dio. »


    Quinta via: "Ex fine":
    « [...] alcune cose, le quali sono prive di conoscenza, cioè i corpi fisici, operano per un fine [...]. Ora, ciò che è privo d'intelligenza non tende al fine se non perché è diretto da un essere conoscitivo ed intelligente, come la freccia dell'arciere. Vi è dunque un qualche essere intelligente, dal quale tutte le cose naturali sono ordinate a un fine: e quest'essere chiamiamo Dio. »
    (Tommaso d'Aquino. Summa theologiae, I, questione 2, articolo 3)

    Tommaso fornisce queste 5 prove dell'esistenza di Dio al culmine della metafisica, la disciplina nata nell'antichità con l'intento di partire dalla "physis" (natura) per raggiungere induttivamente e per caratterizzare il mondo immateriale ed invisibile. Forte è l'interesse di Tommaso per il mondo dei fenomeni e per le scienze .

    Jakob

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  25. « Se i fatti invece dicono il contrario, allora bisogna alterare i fatti. Così la storia si riscrive di continuo. Questa quotidiana falsificazione del passato, intrapresa e condotta dal Ministero della Verità, è necessaria alla stabilità del regime. [...] La mutabilità del passato è il dogma centrale. »
    (George Orwell, 1984, 1948)

    Mi ha sempe colpito Orwell per la sua influenza sulla letteratura distopica, ossia il contrario di utopia, negatività quindi, e la lotta contro ogni tipo di totalitarismo. ma senza mai perdere la satira! Bisogna saper sorridere anche di stessi, di noi essere umani come dimostra in the Animal Farm. Il motto dei maiali, rappresentazione dell'Urss :" gli animali sono tutti uguali ma alcuni sono più uguali degli altri". Oserei dire che ben può essere paragonato a Swift, autore che oggi con Gulliver è finito come un cartone animato e la favoletta dei lilliutziani, ma è un'opera profondissima di satira culturale dell'inghilterra vittoriana, soprattutto la parte del mondo dei cavalli, Huynanhnins. E' interessante come partendo dal Medioevo abbiamo spaziato così tanto :-)))

    Umberto Eco disse che questo è lo spirito della cultura, ogni cosa, ogni libro, richiama e parla di un altro.

    Jakob

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  26. per quanto riguarda orwell ,l'unico collegamento che ho fatto riguarda la figura del grande fratello paragonata all'immagine di Dio, in quanto essere perfetto e che ha sempre ragione. Per quanto riguarda le divinità: sono convinto che ogni religione dipenda dall'ambito culturale in cui essa trae spunto, in quanto è un invenzione dell'uomo e non qualcosa che viene imposto dall'alto. Se cristo è un personaggio storico, anche maometto lo è insieme agli altri profeti. è vero che gli altri non si definiscono delle divinità sotto le spoglie dell'uomo. Verissimo. Ma facciamo l'ipotesi opposta: ovvero che noi non accettiamo come divinità Allah, Jahvè o altri. Che cosa spinge noi a non accettarli e ritenerli errori di fronte all'unica verità che crediamo, ovvero il dio cristiano? Non è forse vero che la religione è figlia di una tradizione che noi ereditiamo e che pratichiamo quasi in modo automatico? Pensiamoci bene: prendiamo le due divinità più diffuse al mondo:Dio e Allah. A livello delle qualità divine, sono uguali , rappresentano la stessa cosa, ovvero un essere superiore che ha deciso di mostrarsi, attraverso profeti o la sua reincarnazione, all’uomo. Sono due facce della stessa medaglia, dello stesso essere. In cosa consiste la differenza? Semplice, nei precetti di vita. Questo si può estendere a qualsiasi altra divinità esistente, da Jahve agli spiriti della foresta. Sono entità superiori. Tutte. Non esiste una migliore dell’altra. Per tutti i proseliti rappresentano la Verità. Questo avviene perché è l’uomo che decide che questa è l’unica Verità, in modo tale da poter affidare ai propri seguaci delle regole di comportamento della vita, che poi sono anche la base degli stati fondamentalisti e in linea di massima fanno anche parte degli stati laici. Però per fare rispettare la legge, l’esempio di un uomo non è sufficiente, quindi diventa necessario istituire una divinità per farle rispettare. Ecco allora che arriva dio che consegna le tavole della legge a Mosè, o Allah che detta il Corano a Maometto.Pensate forse che senza il supporto di Dio, Mosè e Maometto sarebbero stati creduti? Oppure anche Cristo poteva mai essere creduto senza i suoi miracoli? Sicuramente no. L’obiettivo di Cristo era quello di salvare l’umanità attraverso l’11° comandamento di amarsi l’uni con gli altri, senza più guerre o scontri. Ma per poter convincere gli altri aveva bisogno degli “effetti speciali”, come i miracoli e la resurrezione, che poi è quello che lo contraddistingue dagli altri. Pensate forse che ci sia riuscito, nonostante sia una divinità? Gli ultimi 2000 anni dimostrano il contrario, visto quello che hanno combinato cristiani, musulmani e tutti gli altri. Ecco perché credo che la religione abbia fallito totalmente, perché è bello sentire durante le messe le storie del vangelo, ma anche nella semplice vita quotidiana abbiamo il riscontro dell’esatto contrario della vita cristiana ideale. Mentre scrivevo questo, Jakob ha scritto altri commenti che adesso leggerò, quindi per ora rispondo solo a valentina:) ciao!

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  27. Tutte e cinque vie hanno una stessa tesi intrinseca, ovvero che tutte le domande esistenziali hanno come oggetto Dio. La tesi della necessità di Dio, l’ho già ricordata nei miei interventi precedenti, ovvero l’uomo ha bisogno di un essere superiore per risolvere i problemi dell’immensità della natura rispetto a lui e della mancanza di conoscenza. Ovviamente per risolvere questi problemi deve essere rappresentato dalla perfezione come nella quarta tesi. Fino a qui ci siamo, più o meno, con la mia idea della creazione di Dio da parte dell’uomo(l’esatto contrario di ciò che dice la Genesi). Quello che non condivido è la necessità di istaurare un inizio, un fine e una causa. Sono convinto che la metafisica sia una delle più grandi perdite di tempo della filosofia. La vita dell’uomo è caratterizzata da quelle domande, d’inizio, fine e causa e quindi per assonanza di ragionamento è convinto che anche tutte le altre forme della natura siano caratterizzati da esse. Le domande esistenziali sono nate con l’uomo e moriranno con l’estinzione della razza umana. E’ il peso che portiamo con noi a causa della nostra intelligenza che ci contraddistingue dagli altri esseri viventi, e che nasce a causa del tempo libero, in quanto se fossimo impegnati esclusivamente sulle necessità primarie, non sarebbero neanche esistite. Noi, come stirpe umana, nasciamo da un cambiamento climatico, che obbligò le scimmie a scendere dagli alberi. Non è dovuto alla decisione di un Dio, ma è soltanto uno degli infiniti casi di evoluzione. I dinosauri si sono estinti per colpa di Dio? No, non credo proprio. Allo stesso modo di come tutte le altre specie si sono estinte o evolute, anche gli esseri umani appartengono all’evoluzione. Abbiamo la presunzione di essere i migliori esseri viventi, ma non è così. Siamo dilaniati da problemi di ogni tipo e genere, quando allo stesso tempo esistono microrganismi che vivono da 4 miliardi di anni, magari nascosti in qualche roccia, nel loro paradiso ideale, e in caso di catastrofi climatiche, sarebbero gli unici a sopravvivere, mentre tutti gli altri si estinguono, proprio come erano gli unici a vivere quando la Terra era un enorme massa invivibile tranne per questi esseri. Sono loro ad essere i veri figli di Dio, che hanno il vero dono della vita eterna?

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  28. Eilà.. era parekkio ke non postavo commenti!
    Ma rieccomi!

    Parto col dirvi che.. beh, quel pupazzetto è davvero abominevole! Se fossi ancora una bambina non lo vorrei un pasticcio di stoffa colorata e male assemblata, con un becco troppo grosso e giallo che dà i brividi e gli occhi fissi, uno sguardo attonito che fa spavento. Ma se ha avuto successo allora.. vuol proprio dire che sono cresciuta!!!

    Detto questo: sarà l'orario, sarà che sono in vena di critiche ma.. La prima parte dell'intervento non era perfettamente limpida come vostro solito. Ciò nonostante, il seguito mi ha completamente incuriosita riguardo la storia di Abelardo, del suo tipico grande amore, che più che rassomigliare a quello di Dante, beh.. mi sa più di passione moderna sotto i riflettori - generis: Clooney-Canalis summer09! xD
    ..Anche se non s'è particolarmente approfondito sul tema: com'è andata a finire tra 'sti due piccioncini?

    Parlando con serietà: non credo ci siano parole sufficienti x dare una risposta alla tua domanda finale, perché è uno dei misteri dell'essere umano e potremmo discorrere fino alla morte e.. OLTRE! (e così sapete quello che penso al riguardo) Ma.. sono convinta che bisogna sviare, in un certo senso e spendere soltanto due parole centrali all'argomento: LIBERO ARBITRIO! Penso che ognuno decida, e abbia da farlo, riguardo la propria vita e agli elementi correlati ad essa, pertanto la risposta a tale domanda (come a numerose altre esistenziali e non) è dentro ognuno di noi e nessuno potrà MAI dare CON CERTEZZA una risposta universale e ortodossa a ciò che sia l'anima, di cosa sia fatta, se ci leghi a qualcosa di divino e/o superiore o se sia immortale e se sia addirittura essa che, a volte, ci fa agire in un determinato modo perché magari è collegata al nostro inconscio..
    Ma cmq, su questo argomento ognuno ha la sua convinzione e nessuno può sapere con certezza se sia giusta o sbagliata e forse è meglio così; per lo meno abbiamo ancora qualche mito in cui credere!!! ;)
    Sarebbe bello approfondire.. ma con uno schermo credo sia difficile piuttosto che una bella discussione a quattr'occhi, o meglio.. A KISSA' QUANTI OCCHI! ..Siamo diventanti un centinaio! Complimenti! ;)
    Alice*

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  29. Grazie Alice,
    hai davvero ragione, dovremmo fare tutti quanti una bella discussione dal vivo, per quanto riguarda me, Vale,Miriam e Ottavio, è facile contattarci ci conosciamo, siamo della stessa città e frquentavamo\frequentiamo tutti lo stesso liceo. Sarebbe bello interloquire di presenza anche con l'autore di questo post, ma per adesso mi sembra davvero impossibile :))))
    Hai ragione, anche io nel mio primo commento ho parlato di libertà, intesa, anche come dono Dio, visto che sono fermamente credente.
    Per quanto riguarda la storia d'amore con Eloisa, Jakob ha promesso di parlarne nel prossimo intervento, quindi niente paura!
    Un abbraccio fortissimo.
    Stefania.

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  30. Ciao Alice, grazie per il commento. Povero Abelardo! Una bambola orribile, ah ahah! ti consiglio di andare allora sul sito della Tyco per vedere altri bambolotti simili con cui poterti allegramente trastullare e potrai trovare anche altre foto del nostro pupazzo. E' vero la prima parte del testo è artificiosa mentre la seconda è più intrigante e liscia: a volte mi piace scrivere così, in modo che solo i lettori più bravi, quelli che hanno pazienza di leggere e non si scoraggiano, possano arrivare al succo e alla bellezza del discorso che ho in mente di fare. Mi fa piacere ti sia interessata la parte sull'Anima, su queste e altre domande l'uomo si interroga e si interrogherà da sempre, sono le domande della vita e della filosofia, non si può certo trovare la risposta esatta come il quiz del milionario sfogliano le pagine di un enciclopedia o qualche sito web! Sono le domande del cuore dell'uomo e mettono in gioco tutte le sue emozioni, paure, sensazioni, il Cuore e la Ragione. Come vedi infatti nel testo non c'era una risposta definitiva, ma un suggerimento di sequela, alla ricerca della propria anima, alla ricerca di se stessi. Quell'anima che per primo fu identificata da Socrate con il nucleo intellettivo e spirituale dell'uomo. Noi non vendiamo risposte, offriamo domande e invitiamo a produrre pensiero! Produrre pensiero! Riguardo alla storia di Abelardo ed Eloisa... altro che Canalis e Clooney! Per favore, è molto più interessante, commovente e anche piccante la loro storia! altro che estate 2009!!! Ma, se si fa una conferenza a quattr'occhi, posso sempre parlare in videoconferenza!
    Jake

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  31. Visto l'interesse e la sete di curiosità che accompagna questa storia, la curiosità di Alice di sapere "come va a finire per quei due piccioncini" e Stefania che si rode di curiosità, allora vi invito a leggere la pagina di wikipedia apposta, ABELARDO ED ELOISA, stavolta molto ben fatta. Trovate tutto.

    Abelardo ed Eloisa è una coppia amorosa che fa parte dell'immaginario collettivo europeo, come Tristano ed Isotta, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta, ma rispetto alle altre vicende ha un maggior fondamento storico. Lei era la più bella e colta tra le fanciulle di Parigi del XII secolo; lui era il più illustre tra gli studiosi della sua epoca. Tra di loro scoppiò un'ardente passione, dove si intrecciarono ragione e religione.

    Altro che Clooney e la Canalis!

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  32. « Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo quando ti incrociavano per la via [...] Quale regina, quale donna potente non invidiava le mie gioie e il mio letto? Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro: la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni, talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri [...] Eri giovane, bello, intelligente »
    ( Eloisa, Lettera ad Abelardo)

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  33. Tempo fa realizzai in formato powerpoint qdue lavori che vi potrebbero interessare: uno intitolato PSICHE' Il concetto di Anima per tutto il mondo greco da Omero a Socrate, che ho poi ampliato fino ad Aristotele e ultimamente fino ai medioevali con l'intento di arrivare fino all'età moderna. L'altro Le donne e la cultura, un piccolo reportage sulle più grandi donne del Medioevo. Potrei mandarlo via mail agli interessati. Non so se e come si possa postare un powerpoint su facebook altrimenti lo avrei già fatto. ciao ciao Jacque

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  34. Dimenticavo il link di Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Abelardo_ed_Eloisa

    Goodnight and Goodluck. Jakob

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  35. altro che soap opera e sciocchezze simili!xD potrebbero fare davvero un film su di loro!:) cmq povero abelardo fa davvero una brutta fine, per colpa dello zio di Eloisa. Entrambi non meritavano quella sorte ingloriosa. Però se non l'avessero avuta, vivendo felici e contenti, nessuno li avrebbe ricordati.

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  36. Caro Jaque,
    io sarei davvero interessata. La mia mail ce l'hai. Fai tu!^_^ ahhahaha E comunque non mi rodevo di curiosità, perchè a dirla tutta l'ho già soddisfatta :))))) ahahha
    A presto!
    S.R.

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  37. Leggete le belle e infiammate parole di Eloisa:
    Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all'amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Aperti i libri, le parole si affannavano di più intorno ad argomenti d'amore che di studio, erano più numerosi i baci che le frasi; la mano correva più spesso al seno che ai libri... il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell'amore, ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito, subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi senza stancarci»
    La passione di Abelardo, contrariamente a quella di Eloisa, era solo forte attrattiva dei sensi, mentre per Eloisa era dedizione totale e assoluta, quasi annullamento di se stessa, che durerà per tutta la vita.
    Come spesso accade, sia nella letteratura sia nella realtà, è la donna il vero motore trainante di un amore. Ma non voglio generalizzare.

    Stefania.

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